Senso di colpa: portalo sempre con te…pesa ma non ingombra!

Quante risate mi sono fatta la prima volta che ho sentito questo slogan!

E quanto è vero, soprattutto per una mamma: e se fai cesareo è perché ti spaventi del parto naturale, e se non allatti è perché non ti impegni, ma se allatti e tuo figlio non cresce è perché il tuo latte non è buono, se rientri a lavoro dopo la maternità è perché non vuoi stare con tuo figlio, ma se rimani con tuo figlio per i primi anni di vita è perché non vuoi lavorare e ti piace fare la vita comoda (?!?), e se scegli di cambiare città è perché non ti accontenti mai, ma se resti nella stessa città vuol dire che ti accontenti con poco…oh, ma questi sensi di colpa ce li abbiamo o ce li fanno venire?

E che cavolo, è già così difficile prendere una decisione che sia sensata, che non faccia male a qualcuno, che sia responsabile, che ti devi comunque sentire come davanti ai giudici di X-factor o di Italia’s got talent che pigiano il button e ti buttano giù in un attimo.

Ma chi è questo giudice supremo che decide quanto io sia brava, cosa debba fare, per quanto tempo e perché?

Carissimo sconosciuto, mi appello al suo senso da “buon padre di famiglia” (formula che ho sentito spesso pronunciare in modo subdolo anche in ambiti super-ultra-mega professionali), e le prometto che mi impegnerò affinchè le mie scelte rechino il minor danno possibile a persone e a cose, che mi prodigherò per il bene comune, che farò la dieta, che cercherò di non ripetere gli errori dei miei avi, che curerò il mio giardino prima di guardare con ammirazione/invidia/senso critico quello del mio vicino, che amerò i miei bambini all’infinito, e che donerò a loro più di quanto terrò per me, ma non posso garantire che non sbaglierò in assoluto, perché le mie scelte per quanto possano essere per me sensate avranno sempre un impatto diverso sugli altri, e solo se i nostri occhi saranno avidi, il nostro cuore generoso e la nostra mente sarà aperta e tesa al bene riusciremo a trovare un punto d’incontro. Senza sensi di colpa.

Un commento

  1. […] Li scrivo così un po’ a caso: mamma non mamma, God save the Propoli!, il periodo del no, Pappa nanna pupù e altre calamità della vita, tutela della maternità sgravi fiscali e più retribuzione alle mamme, Parto: voce del verbo partire o unico grande potere della donna, amiche si ma sai IO lavoro…, shabby chic mon amour, oggi ti arredo io, maaaaaammmaaaaa, scusi sensibilissima e permalosissima enuresi lava lei oggi le mie lenzuola per favore?!, 50 sfumature di donna, part(y) time…perchè io lo so fare!, la fiera del maialino: quant’è lungo quanto pesa mangia dorme è coperto/scoperto, dove lo iscrivi? privato pubblico si certo è una scelta tua, ultimo libro letto? scusami ultimo film visto? scusa ancora, hai visto whatsapp?, Sorority: telenovelas o meravigliosa case history? Frullatori, sminuzzatori, fruste elettriche, scope elettriche, aspirapolvere, aspirabriciole, aspira mariti…io ne ho solo 2 e non li cambio più, Senso di colpa: portalo sempre con te…pesa ma non ingombra! […]

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